Ai corsi di informatica mi sono sempre soffermato sul far capire un minimo di netiquette di Internet.
All’epoca mi sembrava facile perché le cose da sapere erano poche.
Ora devo essere sincero, mi son perso qualche pezzo, soprattutto su servizi 2.0 che non uso o son troppo pigro per studiare… (questo post nasce dal mio approccio a Twitter, che mi sembra un po’ goffo. L’approccio, non Twitter ;))
Qui si trova un bel riassuntone (in inglese) che mi sembra possa essere un buono spunto per non fare figuracce 2.0 usando Twitter, Facebook, Digg, StumbleUpon e compagnia bella!
L’articolo è molto più esaustivo ma per gli anglofobi può bastare un estratto meno specifico di Wikipedia
Dal 2000 in poi si sono diffusi sempre di più i Social network, ovvero le reti sociali che in modo più o meno specifico, a seconda degli obiettivi e delle tipologie di network, creano delle strutture di socializzazione online. Il più esteso attualmente a livello mondiale è Facebook, fondato nel 2004 da alcuni studenti di Harvard.
Nati per comunicare e per scambiarsi opinioni e dati, i social network includono strumenti vecchi e nuovi che assolvono a questo scopo. In linea generale valgono tutte le indicazioni appena definite relative al comportamento in rete e nelle e-mail. Alcune peculiarità dei social network, tuttavia, possono richiedere qualche indicazione aggiuntiva:
- Come impostazione generalmente predefinita ciò che si scrive sul profilo o sulla bacheca di un utente rimane visibile a tutti gli amici di quell’utente. Fare attenzione, dunque, a non confondersi con lo strumento di messaggistica privata, che quasi sempre questi strumenti offrono.
- Non rispondere maleducatamente (o peggio generare flame) nello spazio pubblico di una persona o nel proprio. Oltre a diminuire il livello della discussione generale, comporta anche un risultato spesso offensivo o poco chiaro per chi legge ora o successivamente.
- Mantenere un comportamento rispettoso della privacy evitando di includere negli spazi pubblici di un profilo riferimenti a terze persone che non possono intervenire (perché magari non abilitate, o non amiche della persona).
- Applicare allo strumento posta, messaggi (o altri con denominazione simile ma identico funzionamento), le indicazioni viste per l’e-mail. Anche se possono sembrare simili a chat, queste applicazioni sono in realtà identiche alla posta privata, e quindi valgono per esse le indicazioni sull’uso delle emoticon, sul modo di risultare offensivi, etc.