Il blog di DiRete

Nasce Alice Mini

Paolo ci segnala una news interessante. Sembra che Telecom Italia abbia ricalcato NGI nell’offerta. Con la differenza che ai clienti non è dato scegliere di pagare di meno per usare meno il P2P.

Allo scopo di garantire l’integrità della rete e il diritto da parte della generalità degli utenti di accedere ai servizi di connettività ad internet anche nelle fasce orarie in cui il traffico dati è particolarmente elevato, Telecom Italia, nel rispetto del principio di parità di trattamento e ove necessario, si riserva la facoltà di introdurre per tutte le offerte e/o i profili commerciali che prevedono traffico dati, meccanismi temporanei e non discriminatori di limitazione all’uso delle risorse di rete disponibili.

A tal fine Telecom Italia, potrà limitare la velocità di connessione ad internet, intervenendo sulle applicazioni che determinano un maggior consumo di banda (peer to peer, file sharing ecc.), limitando la banda destinata a tali applicazioni ad un valore massimo proporzionale alla banda complessiva disponibile sul singolo DSLAM.

[leggi l’originale]

Le chiavette ed il P2P

Il post di Stefano di qualche giorno fa sul P2P ed EOLO cade a fagiolo con questo articolo di Punto Informatico nel quale si racconta dei limiti imposti da Tre sulle chiavette per navigare senza limiti che in realtà limiti hanno eccome. Lo stesso vale per gli altri operatori. Un rapido riassunto in calce. L’articolo va ben più nel dettaglio.

Tre: 1024 megabyte scaricati nell’arco di 36 ore

Wind: Mega Unlimited prevede l’utilizzo di 10GB di traffico internet al mese, superato il quale la velocità di connessione sarà ridotta fino a un massimo di 32 kbps

Vodafone: Queste limitazioni, solo in orari di picco di traffico (tra le 7 e le 22) e solo per il tempo necessario, prevedono una velocità massima di 128Kbps in invio (upload) e una velocità massima di 64Kbps in ricezione (download). Inoltre, qualora i clienti superino la soglia di 10 GB di traffico in un mese, Vodafone potrà applicare, per i 30 giorni successivi, le stesse limitazioni sulla velocità anche alle altre tipologie di applicazioni/traffico internet

Tim: non specifica esplicitamente

EOLO e il PEER TO PEER (P2P) parte seconda …

Mi ero ripromesso di non tornare a scrivere di P2P, perché onestamente (e personalmente) considero una perdita di tempo indagare sul malfunzionamento di sistemi atti a scaricare materiale illegale … Ma … considerando che via p2p si può scaricare di tutto, e quindi anche qualcosa di perfettametne legale come Ubuntu (la nota distribuzione linux) ed un cliente aveva la necessità di farlo … Ho approfondito.

Ecco il risultato di un download con una linea EOLO POWER 5/1

Download dell’ultima ISO di ubuntu server (file torrent reperibile qui: (aggiornamento del 1° ottobre 2013).

Scaricare il file ubuntu-12.04.3-alternate-i386.iso.torrent  dal sito http://releases.ubuntu.com/12.04/ )
Client bit torrent (lasciate perdere emule e simili …) Tixati (http://www.tixati.com/)

Ecco il risultato: download a 500 KBps (banda quasi piena !!!)

Direi che non è male.

di p2p avevamo parlato qui: https://www.direte.it/2009/01/28/eolo-e-il-peer-to-peer/
e qui: https://www.direte.it/2009/04/29/il-p2p-di-eolo-secondo-luca-spada/

Vodafone taglia il P2P e il VOIP

Come si legge dal comunicato di Vodafone, l’azienda ha deciso di limitare il traffico P2P. Un po’ come NGI fa con il taglio EOLO Mini. Ma c’è una grossa differenza: qui viene fatto a posteriori! Ed è grave che limitino anche il VoIP (anche se i motivi sono evidenti).

A partire dal 20 Novembre 2009, allo scopo di salvaguardare la qualità del servizio Internet a vantaggio di tutti i Clienti, la velocità massima di connessione alle applicazioni peer-to-peer o file sharing potrà essere limitata fra le ore 7:00 e le ore 22:00.

Inoltre nelle offerte Dati in Mobilità con computer e cellulare (iPhone, BlackBerry, etc…) saranno introdotte alcune limitazioni e nuove condizioni per il traffico effettuato con applicazioni VoIP.

via Quinta

La buona notizia è che si può recedere dal contratto.

Il P2P di EOLO secondo Luca Spada

Vi segnalo un post di Luca Spada, Amministratore Delegato di NGI spa. Il papà di EOLO, per intenderci.

Sono già intervenuto parecchie volte in passato sul tema. Vediamo se questa volta mi spiego meglio.

Su tutte le nostre reti (F5, F6, EOLO) è attivo il QoS (Quality of Service), un meccanismo che interviene in casi di saturazione di ogni tratta della rete per evitare che succedano degli ingorghi che portino al blocco totale. Esattamente come succede su ogni altra rete (autostrade, treni, energia elettrica,…) il traffico _DEVE_ essere gestito altrimenti in caso di ingorghi questi rimangono tali per un tempo indefinito.

Quando il QoS è costretto ad intervenire agisce con criteri diversi a seconda del traffico, dando maggiore priorità al traffico interattivo (che risente notevolmente della congestioni) e via via minore al traffico “batch” (che per sua natura è rallentabile senza conseguenze sulla funzionalità). Il QoS agisce inoltre con un peso maggiore sulla tipologia di traffico che in quel momento è maggiore nella rete. Come esempio approssimativo (a sinistra i protocolli con maggiore priorità, a destra quelli con minore):

VoIP – Gaming – Browsing – Internet Video – IM – e-mail – Download – FTP – P2P

A livello di singola cella è poi attivo il meccanismo di MIR/CIR, ossia la prioritizzazione del traffico in base alla banda garantita acquistata dal cliente.
Un cliente con un abbonamento con banda garantita di 512kbit/s ha, a livello di cella, il DOPPIO delle probabilità di avere banda rispetto ad un cliente con 256kbit/s.

Ora guardate questo grafico di segmentazione del traffico delle ultime 30 ore (è quello di un settore della rete EOLO, ma lo split di traffico è omogeneo sulla rete):
traffico EOLO

L’enorme porzione verde che vedete è P2P (sostanzialmente emule e Torrent) che a seconda delle ore del giorno rappresenta dal 50% al 95% del traffico di rete. Durante il giorno si vede l’effetto del QoS: con il crescere del traffico Video e Web, il traffico P2P viene modulato al fine di non saturare la rete e le celle. Per sua natura il traffico P2P tende “ad infinito” e essendo una tipologia di traffico costante rompe qualsiasi regola di economia di scala sulle reti, alla base delle quali si basano gli odierni modelli di business di Internet (vi consiglio questo articolo che spiega bene: http://www.repubblica.it/2009/04/sez…b-tariffe.html

Quindi riassumendo:

1 – non c’è alcuna configurazione di discriminazione del traffico
2 – non c’è alcuna configurazione di shaping fisso del traffico
3 – qualsiasi tipologia di traffico puo’ essere rallentata in caso di saturazione
4 – allo stato attuale l’unica tipologia di traffico su cui interviene il QoS in caso di saturazione è il P2P dato che rappresenta l’80% del traffico medio e quello a minore priorità.
5 – il QoS interviene anche pesando la banda minima garantita del cliente e quindi maggiore la banda garantita, maggiore la probabilità di avere banda. (questo spiega perchè clienti con MCR diversi hanno velocità diverse).
6 – sono sufficienti 5 clienti in una cella con il P2P a manetta per saturarla completamente e far schizzare latenza > 1 secondo e rendere qualsiasi altro protocollo inutilizzabile.
7 – nel wireless il traffico upstream e downstream viaggiano nello stesso “canale” e quindi il QoS si applica anche all’upstream dato che toglie banda al traffico downstream.
8 – non è possibile aumentare celle / mettere meno clienti per cella in quanto EOLO è già il servizio wireless con il minore rapporto di concentrazione del mercato e un ulteriore abbassamento porterebbe il modello di business in perdita.
9 – non è possibile cambiare la priorità del traffico P2P in quanto essendo a traffico costante distruggerebbe il traffico con modalità interleaved rendendo la navigazione lenta e “laggosa” e qualsiasi altro traffico real time (voip, streaming, ssh, telnet, gaming) assolutamente inutilizzabile.

Mia considerazione personale:

Anche nei momenti di maggior traffico (tipicamente il pomeriggio) la % di traffico P2P è MAGGIORE del browsing. I provider che realmente filtrano il traffico P2P lo portano a % del 0-5% del traffico totale. Il traffico P2P impatta all’80% dei costi di rete di NGI. In altre parole: gestire il tarffico P2P ci costa oltre 6 milioni di eur all’anno. Tre riflessioni:

– il 90% dei files scaricati via P2P sono illegali
– il 60% di quello che viene scaricato via P2P viene cancellato senza nemmeno essere visionato.
– a livello mondiale il P2P impatta per miliardi di dollari sui bilanci degli ISP e dei carrier. Probabilmente basterebbe impiegare una % di questi soldi per annullare il digital divide ovunque.

EOLO e il PEER TO PEER

In mille ci han fatto la stessa domanda: ma EOLO ha il traffico P2P limitato?

C’è chi dice sì, c’è chi dice no … di fatto abbiamo finalmente una risposta (e un paio di test per tutti):

Con ordine, partiamo dalla risposta. A darla, sul forum del provider, è il CEO in persona: Luca “skyluke” Spada:

Ripeto per l’ennesima volta che -per ora- non facciamo nessun shaping esplicito sul P2P. Di certo se continua a crescere (siamo a oltre l’80% del traffico) qualche soluzione dovremo trovarla, viceversa il modello economico non sarà più sostenibile.

Stiamo preprando una bella pagina pubblica con il dettaglio della banda per servizio su EOLO. gli operatori che limitano il p2p lo tengono al 10-20% del traffico globale, altro che l’80% come noi!

Sul fatto che il p2p va più veloce di notte è un po’ come scoprire l’acqua calda… Di notte c’è meno traffico, gli operatori che limitano il p2p aprono i rubinetti e quindi c’è più banda per tutti. Le celle di EOLO (che è l’unico punto dove c’è condivisione di accesso) sono più scariche e quindi dedicano maggior banda ai protocollo non latency-sensitive/http.

I test che, invece, possiamo fare, sono di due tipi: un download da una fonte “sicura” (finché non scoppia 😉 ) ed un test nato e sviluppato per verificare se il provider manipola (filtra, limita, leggetela come volete) il traffico TORRENT (suggeriamo sempre l’uso di bittorrent per i download, e non di eMule perché se usate quest’ultimo a collassare non sarà EOLO, ma il vostro router / pc per l’altissimo numero di sessioni aperte dal programma 😉 )

Per il download, procedete così: scaricate “ubuntu” (una distribuzione linux) da questo sito, selezionando il TERZO file: http://torrent.ubuntu.com:6969/ . So che è un file del quale molti di voi non hanno alcun bisogno, ma ci serve per farvi vedere quanto buona è la connessione EOLO. Potete anche interrompere il download (sono 3 GB) dopo un po’, non siete obbligati a scaricarlo tutto. Io, per esempio, ho provato stamattina (in orario d’ufficio, quello che, secondo alcuni, è “strozzato” e, dai test, non lo è affatto):

test-torrent-200901281

Per il secondo test (quello che verifica la “trasparenza” della connessione), verificate solo le porte standard (quelle che usa il vostro torrent) a questo indirizzo: http://broadband.mpi-sws.org/transparency/bttest.php Il nome del progetto del sito è “glasnost” (trasparenza,  ricordate Gorbaciov?) ed è citato da uno dei maggiori esperti del settore delle telecomunicazioni in Italia, Stefano Quintarelli sul suo blog.

Quando avrete il risultato valutatene la prima parte, la “well-known” (conosciuta) porta BitTorrent (6881). Ecco il nostro test:

Is BitTorrent traffic on a well-known BitTorrent port (6881) throttled?

* The BitTorrent upload (seeding) worked. Our tool was successful in uploading data using the BitTorrent protocol.

* There’s no indication that your ISP rate limits your BitTorrent uploads. In our tests a TCP upload achieved minimal 133 Kbps while a BitTorrent upload achieved maximal 183 Kbps. You can find details here.

* The BitTorrent download worked. Our tool was successful in downloading data using the BitTorrent protocol.

* There’s no indication that your ISP rate limits your BitTorrent downloads. In our tests a TCP download achieved minimal 635 Kbps while a BitTorrent download achieved maximal 646 Kbps. You can find details here.